In seguito alla decisione di Google di uniformare dallo scorso marzo la pagina di risultato (SERP) tra desktop e smartphone, con la conseguente eliminazione della colonna di destra degli annunci sponsorizzati da desktop, si è assistito inevitabilmente ad una più forte gara competitiva per apparire in alto della pagina.
Più competizione ma certamente più pulizia ed efficacia degli annunci, dove ora sono solo sette: quattro in testa alla pagina e tre in basso.
Questo rende certamente più selettivo investire in una campagna Google Adwords, dove ora c’è più selezione e quindi costi sensibilmente più alti.
La nuova situazione evidenzia ancor più quanto sia importante e necessario per un’impresa, investire nell’attività di SEO (Search Engine Optimization) per incontrare il proprio target nei risultati di ricerca organica del più grande motore di ricerca.
Ma vediamo insieme brevemente quando, allo stato attuale, ha senso investire in Google Adwords al fine di ottenere visite da parte del nostro target:
– quando pubblichiamo un nuovo sito o nuove categorie;
– se l’indicizzazione naturale del proprio sito mostra carenze rispetto ad alcune aree di contenuto e alcune keyword importanti per comunicare al nostro target;
– quando comunichiamo offerte, promozioni temporanee o geolocalizzate grazie alle appropriate impostazioni della campagna;
– in ottica di prospecting lavorando su keyword più generiche, utilizzando soprattutto Google Display Network;
– in ottica di retargering, intercettando utenti che verranno qualificati grazie a successive iniziative sia nella Rete di ricerca, sia da una campagna con Google Display;
– per presidiare alcune keywords rispetto alla concorrenza, a prescindere da una valutazione della redditività di questa operazione.
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