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Novità Social: GDPR, Facebook a pagamento e Google prevede anche la data della nostra morte

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Gestire i nostri dati personali nei social media

Da quando è entrata in vigore la legge sulla protezione dei dati personali in Europa, nota come GDPR, le società tecnologiche sono state costrette, a offrire strumenti di download per esportare e importare dati dai loro servizi.

Instagram, Facebook, WhatsApp e altre grandi aziende che offrono servizi sul web hanno ora rapporti personali che possono essere scaricati da tutti i loro utenti e proprietari di dati sensibili.

Google mantiene una pagina di collegamento per il download del rapporto con i dati che l’azienda ha già raccolto su di te. Con una dimensione di circa 2 gigabyte, il file fornisce informazioni sulla navigazione di Chrome, le interazioni in Gmail, Foto, Maps, Drive e YouTube per nominare i servizi chiave.

Le mappe, ad esempio, ti forniscono dati sul tuo tragitto giornaliero e le posizioni salvate, mentre l’area YouTube contiene informazioni su commenti, playlist e iscrizioni.

Il campo chiamato “La mia attività” contiene già dati sulle tue interazioni tra i servizi Google, tra cui il servizio pubblicitario dell’azienda e la ricerca vocale. Puoi scaricare il rapporto con i tuoi dati in questo link.

Può essere inviato a Gmail (come link per il download) o salvato su Google Drive quando è pronto per l’accesso.

La cosa originale è che Google non solo possiede i nostri dati, ma si è detta capace di prevedere anche la nostra data di morte.

L’intelligenza artificiale di Google può prevedere la data della nostra morte

Proprio così! Fino ad oggi sapevamo la nostra data di nascita e che prima o poi il nostro destino sarebbe arrivato, tranne per qualche ardito fattucchiere, nessuno si sarebbe permesso di anticiparci la nostra data di morte naturale.

Non si tratta di preveggenza, ma di un algoritmo di AI sviluppato dai ricercatori della società di Mountain View che prevede quanto abbiamo ancora da vivere con una precisione che raggiungerebbe fino il 95 per cento!

Google ha raccolto per diversi mesi una grande quantità di dati provenienti da oltre 216.000 pazienti adulti ricoverati in ospedale per almeno 24 ore, e che hanno dato il proprio consenso all’uso dei dati.

Il risultato dello studio, pubblicato sulla rivista Nature, ha rivelato che l’algoritmo poteva prevedere con precisione il rischio di mortalità, di un nuovo ricovero in ospedale e di una eventuale degenza prolungata: “In tutti i casi, il metodo si è dimostrato più accurato rispetto ai modelli precedentemente pubblicati”, spiegano i ricercatori di Big G.

In pratica sono stati sintetizzati i dati dei pazienti tra cui sesso, età ed etnia. Le informazioni sono state poi elaborate insieme ai dati sulla storia medica della persona facendo riferimento a diagnosi precedenti, risultati dei test e stato attuale di salute ed ecco fatto, con una sola tolleranza del 5% potremo conoscere la nostra dipartita e prevedere così la nostra data di morte. Beh, non ci resta che incrociare le dita! Chissà che questo dato non risulti utile alle compagnie di assicurazione…

Facebook testa offerta di abbonamento con accesso a contenuti esclusivi

Facebook ha annunciato recentemente un nuovo modello di monetizzazione: in un programma di test, l’azienda consente agli utenti di addebitare agli utenti l’accesso ai gruppi sul social network.

Su Facebook la funzione è stata testata con un piccolo gruppo di utenti di social network e gli importi variano tra $ 4,99 e $ 29,99 che devono essere pagati da chiunque voglia accedere a contenuti esclusivi. Il modello di fatturazione funziona come un modo per gli amministratori di gruppo di guadagnare denaro dalle loro creazioni sul social network.

Di recente, i media stranieri hanno speculato su una versione gratuita del monitoraggio di Facebook, ma non è questo il motivo di novità. La società continuerà a svolgere le proprie attività normalmente, con scopi pubblicitari e per migliorare l’esperienza dell’utente.

 

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