Nell’era di ‘Internet of Things’ ci sono consentite esperienze che non avremmo mai immaginato 20 anni fa. La tecnologia rende accessibili le informazioni e consente di comunicare con gli altri in qualsiasi momento, sempre più rapidamente.
Le aziende consumer sono consapevoli del fatto che i social network sono strumenti indispensabili per mettere il business in evidenza, e i manager cercano di mantenere la pagina costantemente aggiornata con nuovi contenuti, interagendo continuamente con il consumatore, ma così può succedere che ci si lasci prendere la mano.
Con l’idea di unire tutti e tutto, i social network nel tempo hanno fatto emergere un inaspettato profilo di utente, quello dell’odiatore, così può capitare che invece di offrire contenuti pertinenti ai clienti e diventare protagonisti del mercato, si finisce per essere poco apprezzati.
Uno dei errori più comuni è quello di utilizzare i propri profili personali per pubblicizzare le iniziative aziendali: bisogna fare attenzione quando si utilizza lo stesso profilo per lavorare sull’immagine personale e professionale, poiché tra i gli amici potrebbero esserci clienti, fornitori e partner.
Scopriamo insieme 5 semplici attenzioni per mettere in evidenza il marchio e non farlo diventare uno ‘spontaneo’ nemico, mettendo in crisi la nostra brand reputation:
1. Pensiamo prima di contrassegnare tutti gli amici nei post
Quando un video o un nuovo post relativo alla tua attività è attivo, è comune diffondere il più possibile la parola condividendo il post con altre persone sulle reti social. Tuttavia, l’ideale è contrassegnare solo quelli che sono più vicini a noi e preferibilmente conoscere bene cosa tratta questo progetto o notizia.
Sarebbe bene non segnalare mai tutti gli amici a caso, perché non sempre si ha affinità o vicinanza a tutti. Questo è il primo passo per essere odiati sulle reti. Le persone sono spesso più interessate ai contenuti che aggiungono valore a se stesse che al servizio o al prodotto. Quindi è bene che stiamo attenti quando l’intento è quello di generare contenuti di interesse comune, che generino qualche tipo di valore aggiunto. Altrimenti, si rischia di diventare un “nemico” e non un “protagonista del suo mercato”.
2. Evitiamo di includere persone in gruppi senza permesso
Taggare tutti i nostri contenuti sui social network, aggiungere persone ai gruppi su Facebook e WhatsApp che si è creato senza il loro permesso, non è una buona idea. Anche se crediamo che quella persona sia interessata a ciò che verrà detto in un gruppo, il modo migliore è sondare in privato se lui o lei ha interesse a farne parte.
La cosa migliore da fare è coinvolgere e invitare le persone ad aderire a quell’elenco o gruppo invitandoli individualmente. Darà un po ‘più di lavoro, ma sarà sicuramente meglio che creare gruppi ‘spam’ su Facebook e WhatsApp.
3. Evitiamo di aggiungere tutti i contatti nel nostro elenco
Aggiungere persone alla lista di streaming e inviare immagini e messaggi commerciali per vendere qualcosa alla gente è cosa molto comune, e se poi lo dovessimo praticare con alta frequenza, ci farà odiare.
In tutti i gruppi di amici, familiari e soprattutto di vendita, c’è quella persona che ci invierà lo stesso modello di messaggio. Immaginiamo cosa penserà la gente quando magari faremo lo stesso con la nostra lista di trasmissione. Non è perché abbiamo pensato che qualcuno possa avere un interesse nei nostri contenuti che lo si può aggiungere. E’ sempre importante segmentare il nostro target.
4. Riflettiamo prima di condividere temi controversi
Commentare notizie rilevanti oggi può essere positivo per l’immagine del marchio, ma condividere tragedie, questioni negative o opinioni su questioni controverse – come la politica e il calcio – è il modo migliore per essere odiati in internet.
Questa non è la migliore strategia per la generazione di contenuti in rete, per essere un protagonista nel mercato e nei social network, il brand deve sostenere ciò che interessa e che possa aiutare la comunità e la società.
5. Lasciamo da parte le critiche
Criticare i post di altre persone – da comunità, altre aziende o persone – o riportare critiche grossolane nei nostri post è altamente dannoso. Non aggiunge valore al marchio e può, oltre a denigrare l’immagine, creare una crisi d’immagine nei social network.
Vale la pena ricordare che i social network includono i profili più svariati di consumatori e persone, quindi è necessario fare molta attenzione a tutto ciò che è condiviso e a come viene condiviso, a tutto vantaggio della brand reputation.
È bene costruire una base di follower impegnata e fedele al nostro brand piuttosto che creare polemiche per attirare l’attenzione. Meglio quindi non pubblicare su un determinato argomento senza essere sicuri di cosa si sta commentando, evitando anche possibili situazioni di tensione.
Per aziende consumer una buona strategia di social media marketing è fondamentale per meglio definire e raggiungere obiettivi di brand awarness e brand reputation.
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